America

. e io dovrei lasciarci le mie impronte????

In questo articolo si riprende la notizia per cui da questo settembre chiunque (anche noi) si rechi in USA deve lasciarsi prendere le impronte e le fotografie.

E io dovrei andare la’a lasciare i miei dati personali __ per sempre __ senza alcuna garanzia di come, quando, vengano usati?? Ma stiamo scherzando?

Sempre tosti comunque i Brasiliani: When US-VISIT began last winter, Brazil retaliated by requiring Americans visiting that country to be fingerprinted and photographed.

Pensioni Private

In America si taglia

Interessante questo post, che riprende un articolo del Wall Street Journal:

Last September, as Lucent faced the need to spend cash on retiree health benefits for the first time, the company chose to cut them. It eliminated Medicare “part B” and dental coverage, death benefits, and spousal benefits for management retirees who made more than $87,700 a year. The effect was to rescind some of the health coverage Lucent had offered people in 2001 to get them to retire early.”

E poi la conclusione: “If you want to eat when you’re retired, start saving now.”

Ci provano..

Qualita’ della vita

La proposta di Fiorella Padoa Schioppa sul “Sole 24 ore”: “Rinunciare a un po’ di tempo libero farebbe salire il Pil”. Ma certo, facciamo come gli americani, solo una settimana di ferie all’anno e poi tutto il tempo che rimane a rincretinirci dietro ai programmi televisi! E cosi’, dopo aver iniziato a distruggere i diritti basilari (salute, previdenza) proseguiamo nella demolizione della societa’ immolando la __qualita’__ sull’altare del mercato e del denaro.

Google

..puff! puff! .. alla fine, sono riuscito a comparire anch’io su Google! … Cosi’ potro’ aggiungere un bel bottone di ricerca sui miei contenuti (pochini, vero) e farlo rabastare da remoto invece di occuparmi io della ricerca.:-)

Non e’ stato facilissimo, ma alla fine son riuscito a farmi catalogare (no, non e’ bastato mandare la segnalazione del mio sito…:-(

India

La memoria dell’elefante

Da un po’ di mesi leggo con una certa regolarita’ il blog di Beppe Caravita, acuto e attento commentatore di tendenze sociali e politiche in corso, piroettante come i napoletani sanno essere. Questa mattina ho trovato una interessante analisi sulla crescita dell’India, trainata dal motore tecnologico moderno dell’IT con tassi di crescita del +30% annui, ma che si fonda sulla cultura millenaria di calma, saggezza e serenita’ dell’ _elefante_…

E noi, quale cultura possiamo contrapporre? In questi tempi si sta sistematicamente distruggendo l’ecosistema sociale di solidarieta’, mutuo rapporto fra generazioni e fra classi in nome di un falso “liberi tutti!” che non fara’ altro che accelerare il nostro declino, cancellando in pochi anni i secoli di educazione e benessere sociale raggiunti. Non penso che avverra’, siamo in molti a pensare che alternative esistano: sara’ il tempo anche per noi di riscoprire i tempi, le pause e il pensiero positivo dell’Elefante.

..Oggi invece succede che l’umanita’, messa in moto la ruota rapida della microelettronica, della tecnologia dell’intelligenza imprigionata nel silicio e cumulativa, scopre la potenza del pensiero dell’Elefante. Calmo, sereno, continuo, incrementale, umile, costantemente semplificante ma allo stesso tempo comunicativo, secondo i canoni di quella via di mezzo, di quel buon senso operativo che un concittadino indiano del 500 avanti Cristo per la prima volta comunico’ al mondo, e con parole semplici e ispirate.

Il futuro?

Future of ideas di Lawrence Lessig

Sposo in pieno queste considerazioni finali tratte da The future of ideas di Lawence Lessig e che mi sembra che siano generalizzabili anche ad altri aspetti sociali e politici della societa’ mondiale attuale.

..This is the future of ideas. It could be different, but my sense is that it won’t be. … We win the political struggle against state control so as to reentrench control in the name of the market. We fight battles in the name of free speech, only to have those tools turned over to the arsenal of those who would control speech. We defend the ideal of property and then forget its limits, and extend its reach to a space none of our Founders would ever have imagined.

We move through this moment of an architecture of innovation to, once again, embrace an architecture of control – without noticing, without resistence, without so much as a question.

Citazioni

Inizio d’anno

Letta oggi, puo’ essere un buon manifesto di inizio anno:

Il mondo e’ cambiato. Dobbiamo cambiare noi. Innanzitutto non facendo piu’ finta che tutto e’ come prima, che possiamo continuare a vivere vigliaccamente una vita normale. Con quel che sta succedendo nel mondo la nostra vita non puo’, non deve, essere normale. Di questa normalita’ dovremmo avere vergogna.

Tiziano Terzani da “Lettere contro la guerra”.

Conferenza Globalizzazione

Ieri sera siamo stati ad un incontro organizzato dalla Parrocchia di S.Rita sul tema della globalizzazione, tenuto dal prof. Roberto Panizza dell’universita’ di Torino. Incontro molto stimolante, che ha offermato nuovi spunti di riflessione in linea con una visione attuale della politica e della economia gia’ incontrata in altri autori, quali Giulietto Chiesa.

Politica e spettacolo

Letta oggi.

Se la politica e’ come un’industria dello spettacolo, allora l’idea non e’ di perseguire la perfezione, la chiarezza o l’onesta’, ma di apparire come se lo facesse, il che e’ tutt’altra cosa.
di Neil Postman, autore di Divertirsi da morire. Il discorso pubblico nell’era dello spettacolo.

Biotech

Ordini dall’impero

Sentita stamane alla radio, e ritrovata sulla rete oggi qui per esempio.

…In his speech, Bush also renewed his criticism of European nations for refusing to accept genetically modified foods and said the ban was contributing to famine in Africa. “Acting on unfounded, unscientific fears, many European governments have blocked the import of all new biotech crops,” he said. “Because of these artificial obstacles, many African nations avoid investing in biotechnology, worried that their products will be shut out of important European markets.” Last week, a final round of negotiations between the United States and the European Union failed and the administration announced it would ask the World Trade Organization to overturn Europe’s ban on new biotech foods and other goods. “For the sake of a continent threatened by famine, I urge the European governments to end their opposition to biotechnology. We should encourage the spread of safe, effective biotechnology to win the fight against global hunger,” Bush said.

E cosi’ la solita riottosa, cattiva Europa da sola fa morire di fame l’Africa, dove ci sarebbe abbondanza di imprese pronte a investire nel biotech per salvare i poveretti che muoiono di fame. Ma siamo sicuri che tutte queste imprese siano in Africa, e non piuttosto in USA?