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vive la France!

La Francia ha (come sempre) le idee chiare sul futuro.Ancora una volta viene interpretato in modo corretto il ruolo pubblico: fornire una indicazione di traguardo per convogliare energie ed azioni – naturalmente anche dei privati – al fine di fornire un servizio per la collettivita’. Per restare nella corsa internazionale gli stanziamenti consacrati alla ricerca dovranno passare al 3 per cento del Pil in dieci anni.

Nessun gran paese puo’ dipendere unicamente ed in modo duraturo dalle scoperte fatte altrove. La Francia non puo’ quindi fare economia di un investimento importante nel campo della ricerca fondamentale.

Qui in Italia stiamo ancora arrancando attorno ad un misero 1.6 in discesa, con obiettivi europei del 2%. E gli unici progetti nazionali che siano confrontabili sul piano delle ambizioni (solo su quello, non sulle ricadute positive…) sono quello del ponte di Messina…:-( .. sulla cui fattibilita’ e redditivita’ premono dubbi piu’ che fondati.

Imero americano: organizzazione

Non mi stupisce, e’ frutto del pragmatismo anglosassone: continuando per la strada gia’ tracciata, ci si organizza al peggio Ready. Mi vengono in mente i racconti del tempo di guerra di mio papa’ e della zia che sentivo da bambino, quando a scuola insegnavano a mettere lo scotch sui vetri per isolarle ed evitare di farsi male con i frammenti.

Mi risulta che da noi non siano ancora materie di insegnamento, ma chissa’ che l’illuminata Moratti non ci pensi per non essere da meno degli american…

Impero americano

Inizio di una nuova era

Sul sito SottoSopra viene riportato un interessante documento prodotto dalla amministrazione americana riguardo alla politica statunitense per questo secolo, con una serie di commenti.

Il documento originale e altri link li potete trovare cercando qui NSS.

La cronaca di questi giorni, gli eventi che teatalmente si susseguono secondo un copione gia’ scritto, non inducono certo ottimismo.

No alla guerra

Si all’Europa

Oggi ho visto in corridoio un manifesto che rispetto ma non mi e’ piaciuto in una sua parte: due frasi fanno da contraltare l’una con l’altra. NO alla guerra (e su questo SIAMO d’accordo) , SI all’America – e su questa non sono completamente d’accordo: avrei preferito un SI all’Europa.

Mi sembra che a distanza di cinquant’anni si faccia ancora difficolta’ a smarcarsi e a crescere: noi viviamo qui, siamo in Europa. Vogliamo anche essere Europei? o continuiamo a scimmiottare gli americani.. ?

Venti di Guerra…

… la gente sa cosa vuole..

Tra i comics che ricevo via email, mi ha colpito questo sulle recenti elezioni americane vinte ancora dal partito repubblicano, GOP. E poi si dice che l’opinione pubblica non sa cosa vuole…:-(


Doonesbury

Sempre da Repubblica #

Maleducazione TV…

.. ancora un bel pezzo da riflessione trovato sull’inserto cartaceo di Repubblica del sabato.

La pubblicizzazione televisiva del privato ha come suo rovescio la privatizzazione del pubblico, per cui uno si comporta nel mondo come se fosse a casa sua.

..A regolare i rapporti tra le persone dovrebbe essere la buona creanza, che consiste nell’esercizio della mia liberta’ fino a quel limite superato il quale si lede la liberta’ altrui….

Ma questa distinzione pubblico/privato perde la sua efficacia quando uno strumento come la televisione mi porta il mondo in casa e poi, quando vado nel mondo, per effetto di questa contaminazione, finisco con il comportamermi come se fossi a casa mia.