6 minuti di riflessione: per i bambini

Sono molto critico sui toni e sulle urle da capopopolo che Beppe Grillo facilmente assume. Cosi’ come sono altrettanto critico sui silenzi che la politica grida nel suo vuoto parlare.

Vale la pena pero’ dedicare 6 minuti di tempo per ascoltare questadenuncia di Maria Dominici, giudice onorario del tribunale di Bologna. E poi agire, senza indignarsi per gli altri, ciascuno nel proprio piccolo.

Traffico di organi, abusi sui minori, bimbi mendicanti nelle nostre strate, finte onlus che raccolgono fondi e basta. Su quest’ultimo punto – adozioni a distanza – sono sempre piu’ convinto che sia una fesseria dei giorni nostri (anche se fatta con buone intenzioni), un altro modo di pulirsi la coscienza. E da amici che hanno visitato una bambina da loro adottata in Bangladesh altra conferma: dei 100 euro annui da loro versati per sussidi didattici e visite mediche annuali, alla bimba sono giunti solo 2 o 3 euro sotto forma di matite e quaderni. E il resto?

Colonia


…Non sarà facile perché noi europei siamo stati i colonizzatori del mondo e oggi rischiamo di fatto di essere colonizzati per un misto di debolezza, ignoranza, forme di intolleranza e tolleranza mal riposta perché fondata non sulla consapevolezza ma sulla indifferenza e superficialità. (DeBiase)

Bel pezzo di De Biase scritto dopo gli scontri di Milano nel quartiere cinese. La riflessione ha centrato l’essenza dei cambiamenti cui andremo incontro nei prossimi anni nella nostra societa’, quando fra circa trent’anni oltre un terzo degli abitanti dell’Italia saranno di origine straniera. Se gia’ non si manifestera’ a livello di societa’ un cambio oggi, se non si fa ritorno (ma in Italia mai ci fu un’andata?) all’osservanza delle regole come bene super partes per la convivenza pacifica tra popoli diversi – allora l’essere noi colonia di altre culture sara’ inevitabile.

Ma d’altra parte, a ben pensarci, gia’ non successe duemila anni fa come scrive Orazio?
“Graecia capta ferum victorem cepit et artis intulit agresti Latio”

Il pulsare della rete

Da questo articolo del New Yor Times, il ri-lancio dell’ultima frenetica tendenza della rete, alla produzione di interrruzioni rapide, continue, con le segnalazioni delle proprie attivita’, secondo per secondo.
Si ha cosi la visione pulsante del nervo sociale della rete, creando un sovraccarico di informazioni, interruzioni che fanno impallidire le gia’ frequenti rotture di pensiero che abitualmente abbiamo con mail e IM (come in questo post di Kathy Sierra, a cui rimando e da cui e’ tratta l’immagine qui sotto visualizzata).

twitter

Stacchiamo la TV

Gia’, meno la si guarda meglio e’:It’s TV Turn Off Week–can you do it?, ribellandosi all’ipnotica passivita’ della fruizione, in cui l’unico barlume mentale residuo viene utilizzato per fare zapping da una scemenza all’altra. Noi l’abbiamo quasi “virtualmente” abolita: ogni tanto qualche notiziario (anche se il web ormai e’ piu’ completo), e programmi stile Report e Che tempo che fa. Per il resto niente.

E poi, come risulta da indagini sui bambini in USA: per ogni ora passata davanti al televisore viene consumato in media un pacchetto di patatine…ca 180 calorie. E che, rovinarsi la linea per seguire la Carlucci? Ma per favore…

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Le elezioni? Peggio che un gioco di azzardo

No, non mi riferisco ai recenti risultati. Prendendo spunto da questo articolo del Washington Post, fa riflettere pensare a come la societa’ attuale dia piu’ valore alla sicurezza e affidabilita’ delle slot machine che ai sistemi per il voto elettronico, in un opaco processo che di trasparente e democratico ha nulla. E’ semplicemente pazzesco che il codice sorgente delle slot machine sia sotto controllo dei casino (che ne possiedono una copia), mentre quello delle macchinette elettorali sia segreto!
Ispirarsi a Las Vegas po anche per noi – per evitare che succedano pasticci.

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Elezioni

Qualche impressione sulle votazioni. Ieri siamo andati in bici a meta’ mattina al nostro seggio, vicino a casa, e poi abbiamo proseguito il giro alla scoperta delle piste ciclabili di Torino.
Ho notato tra i seggi e nella scuola, un discreto flusso di persone, pochi giovani e molte di eta’, alcune che, nonostante evidenti difficolta’ di movimento, hanno voluto
lo stesso esercitare il loro diritto. Bel segnale: c’e’ sempre qualcosa da imparare dalle generazioni che hanno vissuto tempi piu’ duri e difficili dei nostri.
Simboli: tanti sulle schede, molti ridicolmente acchiappa allocchi. Peccato pero’ che quasi un terzo del totale riporti all’interno il nome dell’esponente di turno del partito: *ini, *oni, *tro.. mi sembra un procedere rapido verso una politica personalistica e poco di idee, molto “peronista” e populista. Ma le proposte dove sono? Solo facce da votare, nomi da ricordare come fossero reclame di detersivi, o marche lanciate da un abile piazzista?

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Ruini di parte

Nella dichiarazione dell’altro giorno, il presidente della CEI ha affermato di non voler dare indicazioni di voto (e ci mancherebbe!), ma di fornire solamente un richiamo sui valori di primo piano di importanza per noi cattolici. Dispiace non vedere menzionati tra questi, valori a mio modesto avviso ancora piu’ di base e trasversali nella societa’: sincerita’, umilta’, e perche’ no, considerare la politica come un servizio: e quindi domandare che persone indagate (o con un giudizio definitivo di condanna alle spalle) non si “offrano” al servizio della comunita’. Ne facciamo a meno.

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Come sta il mondo?

Divertente questo tentativo di condivisione in rete degli umori.. clicca qui!.
Si viene a creare un primordiale tentativo di sistema nervoso automatico di chi e’ connesso in rete. Certo che se un domani invece di utilizzare il click si potessero desumere automaticamete gli umori dai sensori che si indossano …

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8 marzo

Due modi complementari di festeggiare la ricorrenza della festa della donna, 8 marzo.

Da un lato la pubblicazione asettica dei dati di Eurostat sull’impegno domestico di uomini e donne: noi maschietti italiani ne usciamo malino, con una media di 1h 35′ rispetto alle 5h 20′ delle nostre compagne – buoni ultimi tra gli europei. Anche se battiamo le mogli in shopping (!!) e childcare!

Lavori domestici in EU

Dall’altra, una storiella ricevuta ieri (ma sempre sullo stesso tenore):

Mamma e papà stanno guardando la tv quando mamma dice “sono stanca, e’
tardi, penso che andrò a letto”.
Va in cucina a preparare i panini
per l’indomani . Sistema le ciotole dei popcorn, estrae la carne dal
freezer per la cena del giorno dopo, controlla il livello dei cereali,
riempie la zuccheriera, mette cucchiai e ciotole sulla tavola e prepara
la caffettiera per la mattina successiva poi mette i vestiti bagnati
nell’asciugatore, i panni nella lavatrice, stira una maglia e sistema
un bottone, prende i giochi lasciati sul tavolo, mette in carica il
telefono e a posto l’elenco telefonico. Da’ l’acqua alle piante, vuota
il cestino e stende un asciugamano. Sbadiglia, si stira e va in camera
da letto. Si ferma allo scrittoio, conta soldi per la gita e prende un
libro.
Firma un biglietto d’auguri per un amico e ci scrive l’indirizzo.
Scrive una nota per il salumiere e mette tutto vicino alla propria roba.
Mamma poi si fa la doccia , si mette la crema antirughe, si lava denti.
Papà chiama, “pensavo stessi andando a letto”.
“Ci sto andando”, dice lei.
Mette un po’ d’acqua nella ciotola del cane e mette fuori il gatto, chiude a chiave le porte e accende la luce fuori. Da’ un occhiata ai bimbi, raccoglie una maglia, butta i calzini nella cesta e parla con uno dei suoi figli che sta ancora facendo i compiti nella sua stanza.
Mette la sveglia, tira fuori i vestiti per l’indomani, sistema la scarpiera.
Aggiunge tre cose alle sei della lista delle cose urgenti da fare, dice le preghiere e visualizza il raggiungimento dei propri obiettivi.

In quel momento, papà spegne la tv e annuncia “vado a letto” E lo fa, senza altri pensieri.
Niente di straordinario?
Vi chiedete perche’ le donne vivono piu’ a lungo? Perche’ sono fatte
per i percorsi lunghi…

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