PI: Watermarking pervasivo anche nel video on demand

Stanti queste premesse, il futuro digitale si presenta come una ragnatela di controlli e impedimenti che vanno ben oltre i legittimi diritti di tutela dei diritti di chi produce i contenuti, creando limitazioni e impedimenti sul sw e sull’hw dei nuovi lettori/terminali. Poco importa: si tratta di un altro ottimo motivo per ridurre l’intrattenimento a pagamento, e spingere di piu’ sui libri e sui contenuti alternativi.

PS: Questo post di un ex vp di apple complementa lo scenario.

Imperativi moderni

Penso che alla fin fine ci siamo tutti presi in giro.
si siano scambiati (contrabbandati) i vecchi precetti (morali) dei secoli scorsi, rifiutandoli nel nome della liberta’ (=anarchia?) per sostituirli subdolamente con altri.

Guarda caso, i vecchi (senso del dovere, del risparmio, del rispetto) non si confacevano ad una societa’ consumista come quelle che stiamo continuando a plasmare – e sono stati sostituiti da piu’ malleabili imperativi che meglio si confanno al ruolo di diffusori del credo consumista.

Per cui abbiamo:
– “dobbiamo sperimentare tutto”:

– “occorre avere successo”: chi non ha successo nella vita e’ un fallito. Chi non

Traghe alterne a Torino: ORDINANZA N. 1454/2005 – aridaje…

Anche quest’anno il comune di torino dispone la regolamentazione della circolazione a targhe alterne. E anche quest’anno la lista delle categorie esentate e’ lunga, e come gli anni precedenti, contempla anche categorie quali i “promotori finanziari”: ma da quando in qua i suddetti vanno a visitare i clienti? per favore, un po’ di serieta’! Non mi sembra proprio che le loro attivita’ siano equiparabili per urgenza alla consegna di medicinali, o al soccorso….

…pto r.: … Veicoli utilizzati da promotori finanziari iscritti all’Albo Nazionale e agenti di assicurazione iscritti all’Albo della Camera di Commercio, informatori medico – scientifici,

Imparare dai piccoli: i soldi non fanno la felicita’

I tempi cambiano, devono cambiare, e cambieranno: da notizie come questa c’e’ di che sperare per il meglio!. Occorre (re)introdurre criteri di etica nell’attuale mercato, rifiutarsi di essere considerati macchine per il consumo (occidente) e per la produzione (oriente), per passare dalle fredde considerazioni economiche ad iniziative, come quella del Bhutan, che mirano a sostiuire gli indicatori economici di crescita di un paese con altre valutazioni meno oggettive certamente, piu’ difficili da esprimere forse, ma assolutamente piu’ aderenti alla realta’ delle persone. E non delle imprese. Passiamo dal GPD (Gross Domestic Production) al GNH (Gross National Happiness): in italiano da PIL a PNF (Prodotto Felicita’ Nazionale)?

Declaration of InDRMpendence

Magistrale questo articolo� Declaration of InDRMpendence | Between the Lines | ZDNet.com che solleva il punto sui diritti lesi di chi acquista musica coperta dagli attuali sistemi di DRM. Che vengano tutelati i diritti degli autori, dei compositori e di chi distribuisce con equita’ e’ giusto – ma i diritti dei consumatori devono essere altrettanto tutelati. Non e’ possibile che le policy di copia vengano arbitrariamente cambiate unilateralmente dopo un acquisto, che si debba riacquistare N volte la stessa canzone se N sono i supporti attraverso cui ascoltarla (Itunes, il player dell’automobile, il pc di casa, lo stereo di casa, il pc di ufficio…). A tirare troppo, la cinghia si strappa: e prima noi consumatori ci ricorderemo dell’immenso potere che abbiamo meglio sara’. Libero mercato significa anche liberta’ di NON acquistare, no?

Yoga, ayurveda being documented to stop patent misuse

Il governo indiano ha stanziato circa 100 milioni di rupie (2 mil. US$) per tutelare la tradizione secolare dello yoga dagli asaslti voraci di quanti (vedasi yogux) stanno applicando il copyright alle asana tradizionali dello yoga. Come successo anche nel campo del riso e di medicine naturali frutto di esperienze comuni raccolte nel corso di generazioni, si tratta di furti veri e propri. Un peccato che fondi (altrimenti utilizzabili) siano stanziati per la tutela dai parassiti – e non per creare vera innovazione.

Free press e traffico

Lungo il tragitto giornaliero per giungere al lavoro, nel tratto piu’ critico (per chi e’ di Torino, corso potenza angolo corso regina margherita) da qualche settimana staziona una ragazza che distribuisce copie di uno di quei giornali gratuiti (nel caso “Leggo”).

E sempre piu’ spesso gli assetati lettori di notizie (gratuite) pur di non perdere la propria meritata copia non esitano a fermarsi di botto per allungare la mano e ricevere il sospirato giornale, incuranti del semaforo (generalmente sul verde) e delle macchine in accelerazione che li seguono.

Non penso che sia sete di cultura.. : stranamente, il ragazzo che vende La Stampa (ok, e’ di poco meglio delle free press) piazza una copia ogni circa 20 regalate dalla ragazza (che non e’ nemmeno carina, quindi e’ da escludere la motivazione di genere). Penso che sia piuttosto l’effetto “buffet” – come ai ricevimenti, tutto quello che e’ gratis e’ buono per definizione, e l’importante e’ riempirsi la panza (o la testa) con quello che viene offerto, incuranti della qualita’. Purche’ sia gratis.

La stupidita’ del gregge

Su Community of Minds c’e’ un breve ma illuminante articolo sulla neurobiologia delle masse:

History is replete with examples of social organizations, whether a business or a nation, that failed to perceive the realities of a changing environment and didn’t adapt in time to prevent calamity.

Quando siamo concentrati su di un compito, la mente non e’ in grado di cogliere segnali dal contesto circostante che non siano in linea con gli scopi dell’attivita’ di quel momento (esperimento squadra di baseball), e attivamente (razionalmente) rifugge da ogni elemento che potrebbe compromettere la ricompensa che sta alla base della motivazione delle azioni.

Ci si rifiuta quindi di prendere in considerazione elementi sensoriali che giungono dall’ambiente e che se analizzati potrebbero portare a disillusione,a ripensamento/annullamento della propria identita’. Quindi si preferisce fare “orecchie da mercante” e perseguire nella propria attivita’ per non provare dolore, per non perdere (sul momento).

Aggiungerei di mio che se a piene mani non si colgono in pieno su di se’ i segnali che giungono dal contesto/mondo, allora limitiamo le perdite nell’immediato ma nel medio/lungo ci distruggiamo. Azzardo quindi un legame con il detto del Vangelo: ..chi non prende la sua croce e non mi segue, non e’ degno di me (Mt 10,37).