Seggio Onu, Parigi e Londra con la Germania.. noi fuori

Chi mal semina, mal raccoglie.
Sul corriere, la notizia che Francia e Gran Bretagna sono d’accordo con la proposta della Germania di assegnare un seggio permanente a Berlino, New Dehli, Tokio e Brasilia. Al di la’ delle false i e illusorie immagini che ci fanno credere di essere tra i primi paesi del mondo, riscopriamo la nostra vera posizione… piccini non solo in statura, ma anche in autorita’ e credito internazionale (non ci voleva molto a capirlo).

Retromarce

Bigottismi e follie d’altri tempi
E cosi’, dopo che in Italia nello scorso aprile la ministra Moratti aboli’ prima e reintrodusse poi i temi dell’evoluzionismo di Darwin nei programmi scolastici, stessa sorte si e’ verificata anche in Serbia agli insegnamenti scientifici.

Da credente, mi preoccupa questo stupido (come altro definirlo?) ritorno alla contrapposizione becera scienza / religione ..

Proverbi arabi

Stanno comparendo analisi dettagliate e documentate sul prossimo venturo picco della produzione del petrolio, culmine prima dell’inizio del suo esaurimento.

Un bel proverbio arabo adatto per l’occasione:

My father rode a camel. I drive a car. My son flies a jet airplane. His son will ride a camel.

Nessuno nasce imparato

…ovvero come apprendere dai non dilettanti.
Su Liberation di oggi c’e’ una interessante e condivisibile analisi del comportamento dei nostri durante le due recenti tristi crisi.

Mis en cause pour avoir mal ealue’ l’issue possible de l’enlèvement, le 20 aout, du journaliste Enzo Baldoni (qui sera execute’ six jours plus tard par l’Armee islamique en Irak), le gouvernement Berlusconi multiplie les efforts pour tenter de sauver les representantes de l’organisation humanitaire Un pont pour Bagdad, Simona Torretta et Simona Pari.

Rane bollite

.. e altre storie

Ho ricevuto per mail una storiella che piu’ o meno recita: se provate a mettere una rana in una pentola di acqua che sta bollendo, la rana schizza fuori nel tentativo di scappare dal pericolo. Ma se invece mettete una rana in una pentola di acqua fredda e poi la mettete su un fuoco basso, la rana non si accorgera’ del progressivo aumentare della temperatura e finira’ per bollire viva.

La morale di questa storiella e’ applicabile ad una molteplicita’ di situaizioni, da quelle comportamentali a quelle ambientali…. come ad esempio (tanto per restare in tema di bolliture..) questa sui cambi climatici.

Accidia e politica: dal privato al pubblico

Profondamente vera questa definizione dell’accidia:

L’accidia e’ il piu’ intellettuale dei peccati. E’ il rifiuto della vita, dei suoi pericoli e dei suoi dolori. E poiche’ non e’ naturale dire di no alla vita, solo l’intelligenza puo’ portare a una simile distorsione e mantenerla in essere. Ma cio’ significa, dire di no alla bellezza e alla gioia della vita, e condannarsi a un polveroso, gialliccio e stantio destino di romitaggio, tanto piu’ odiato e insopportabile, quanto piu’ necesssario e irrinunciabile.

(C. Marlowe, Doctor Faustus, Scena VI)

E sul tema, un legame con la politica e il bene pubblico, chiaramente illustrato dal Carlo Maria Martini. Un male strisciante, di equivalenza di tutte le posizioni e di tutti i concetti … come se le opinioni fossero esposte, l’una accanto all’altra, come merci uguali in una bancarella delle scelte o in un supermercato, con la sola differenza che alcune sono piu’ reclamizzate di altre.

No info libera alle Olimpiadi

Ovvero, se sei un atleta non puoi scrivere quello che vedi o quello che fai…
Notizia uscita su Cnn AP qualche giorno fa. Il comitato olimpico ha vietato agli atleti partecipanti di inviare foto, notizie o commenti delle olimpiadi su Internet. La motivazione ufficiale e’ che trattandosi appunto di atleti e non di giornalisti non sono titolati a pubblicare notizie.

Mi sembra che di questo passo, co la scusa di tutelare i ‘diritti’ delle corporation dell’informazione, si giungera’ a mettere il bavaglio a tutti.

Per simmetria…: a qando vietare ai giornalisti di praticare uno sport e partecipare a gare?

SUV

Su Espresso di oggi, c’e’ un bell’articolo sui SUV (Sport Utility Vehicle) che sempre piu’ si stanno diffondendo in questi anni di nuovo millenio.

Al di la’ dell’essere il nuovo status symbol di questa nostra Italietta (5% quota di mercato), sono scelti perche’ danno una sensazione di maggiore sicurezza. Dati alla mano, in USA i morti da ribaltamento da SUV sono un quarto delle morti su strada. E oltre ai danni fisici diretti, vanno contati anche quelli ambientali (un litro per pochi chilometri).

Un altro segno dei tempi, al tempo della musica suonata dall’orchestrina sul ponte del Titanic.