Surfando sul web durante questa domenica, senza alcuna meta precisa, ho trovato questo brano di Neruda che riporto come base di riflessione, tanto utile in questi mesi.
Lentamente Muore (Ode alla Vita)
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e chi non cambia colore dei vestiti, chi non parla e chi non conosce.
Lentamente muore, chi fa della televisione il suo guru, chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i”, piuttosto che un’insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi e’ infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza , per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare.
Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima d’iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordiamo sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Pablo Neruda