Droga a scuola

Ancora una volta, il giornale di Torino non perde l’occasione per buttarsi a testa bassa nel becero giornalismo di cronaca.

Il titolo di apertura del pezzo e’ decisamente derisorio e denigratorio nei confronti del preside del Liceo Copernico di Torino, che ha chiamato i carabinieri per indagare sullo spaccio di droga che si compiva all’interno dell’istituto:

“Il preside si spaventa”. Ma chi l’ha detto?

Ha semplicemente visto e osservato un reato, e ha domandato cooperazione a chi di competenza. Certamente e’ piu’ responsabile e dotato di senso civico del preside del Boselli, dove pochi giorni dopo i carabinieri hanno compiuto una retata nell’istituto dove le operazioni di spaccio si compivano apertamente alla luce del sole. Dove era e cosa stava facendo il preside ? Stava forse pensando alla sua pensione? In maniera irresponsabile ha accusato le forze dell’ordine di interventismo, esigendo un rispetto di autonomia che supera ogni limite.

E ben ricorda oggi il procuratore capo di Torino, Marcello Maddalena, che “scuole non possono essere considerate zone franche, in esse le forze di polizia non possono non entrare e accertare eventuali reati.”

6 minuti di riflessione: per i bambini

Sono molto critico sui toni e sulle urle da capopopolo che Beppe Grillo facilmente assume. Cosi’ come sono altrettanto critico sui silenzi che la politica grida nel suo vuoto parlare.

Vale la pena pero’ dedicare 6 minuti di tempo per ascoltare questadenuncia di Maria Dominici, giudice onorario del tribunale di Bologna. E poi agire, senza indignarsi per gli altri, ciascuno nel proprio piccolo.

Traffico di organi, abusi sui minori, bimbi mendicanti nelle nostre strate, finte onlus che raccolgono fondi e basta. Su quest’ultimo punto – adozioni a distanza – sono sempre piu’ convinto che sia una fesseria dei giorni nostri (anche se fatta con buone intenzioni), un altro modo di pulirsi la coscienza. E da amici che hanno visitato una bambina da loro adottata in Bangladesh altra conferma: dei 100 euro annui da loro versati per sussidi didattici e visite mediche annuali, alla bimba sono giunti solo 2 o 3 euro sotto forma di matite e quaderni. E il resto?

L’egemonia helvetica

No, non si tratta dell’invasione degli svizzeri, ma del 50esimo della diffusione del font Helvetica come ricordato qui con una bella carrellata di fotografie.

La neutralita’ insita nel DNA svizzero (dalla politica, alla finanza) si e’ mand man o diffusa anche nell’ambito del design e della comunicazione, con la scelta del celeberrimo font e la sua inclusione nei loghi aziendali (Microsoft, American Aerlines,…) e nei cartelli indicatori (metropolitana di New York).

Ancora sul silenzio

Ci sono dei periodi in cui una idea, una stessa sensazione, emozione vengano evidenziati e raccolti da piu’ parti, in modo indipendente – quasi che l’idea sia disponibile come un attraente frutto pronto ad essere colto da chi lo scorge tra i rami.

Ancora sul silenzio,sulle parole – letto stamane qui:

Nella preghiera è meglio avere un cuore senza parole che parole senza cuore. (Gandhi)

Volare alti

Ieri sera, seduti sul divano riposando dopo l’ora di yoga settimanale, abbiamo visto un bel documentario sull’ultima impresa compiuta da Angelo Darrigo, sorvolare con il deltaplano la cima dell’Aconcagua, la vetta piu’ alta del continente sudamericano.

Spingendo quotidianamente i nostri limiti riusciamo, a piccoli passi, a superare le paure che ci vietano il possesso della nostra esistenza.(Angelo Darrigo)

Liberta’, creativita’

Interessante e approfondito post sulle implicazioni positive che vincoli, restrizioni hanno sul manifestarsi e sugli effetti della creativita’. Riproposizione scientifica e completa dell’italico “il bisogno aguzza l’ingegno” – situazione che occorre sovente nella vita personale e lavorativa.

La presenza di vincoli al nostro agire e pensare fa’ si’ che – per le cose che valgono (nella nostra scala di valori) – ci sia un moto di ribellione, insoddisfazione del presente che conduce a considerare gli aspetti della realta’ presente cercando di aggirarli/alterarli in modo da annullarne gli aspetti di limitazione. Scavando nella mia esperienza ritrovo questo moto, questo trend: il limare dall’eccesso per concentrarsi sui veri e propori ostacoli, per iniziarli a superarli.

Come vivere piu’ a lungo.

Da Forbes, la lista delle 15 cose da fare per vivere piu’ a lungo. Un po’ il solito misto di ovvieta’ e banalita’ (con qualche dato oggettivo a sostenerle): essere ottimisti, mettersi a dieta, gestire lo stress, smettere di fumare, fare un buon matrimonio, essere ricchi. Uhm, il denaro non fara’ forse la felicita’.. ma garantisce una vita piu’ lunga – almeno cosi’ pare!

Limiti alle udienze papali

Considerati gli abusi degli ultimi mesi, specialmente recenti e con personaggi obliqui e ipocriti, non si puo’ che essere contenti di un limite agli incontri papali: non sara’ molto democratico (in spirito tutti pero’ possiamo raggiungerlo), ma almeno evita compromissioni con equivoci nani.