Il governo indiano ha stanziato circa 100 milioni di rupie (2 mil. US$) per tutelare la tradizione secolare dello yoga dagli asaslti voraci di quanti (vedasi yogux) stanno applicando il copyright alle asana tradizionali dello yoga. Come successo anche nel campo del riso e di medicine naturali frutto di esperienze comuni raccolte nel corso di generazioni, si tratta di furti veri e propri. Un peccato che fondi (altrimenti utilizzabili) siano stanziati per la tutela dai parassiti – e non per creare vera innovazione.