Da brividi. E da rabbia, anche. 90 mila persone, malati terminali, terminano la propria esistenza ogni anno tra indicibili dolori, con inutili sofferenze che potrebbero essere alleviate da una giornaliera terapia anti-dolore. Ripenso alla nostra esperienza in famiglia una decina di anni fa: fummo fortunati (nella forte tristezza senza speranza di quei mesi) incontrare un medico competente che ci indirizzo’ nell’utilizzo della morfina per alleviare i dolori a papa’. Dal periodo iniziale di iniezioni si passo’ all’applicazione (fatta in day hospital) di un dispenser sotto cutaneo che rilasciava lentamente la dose necessaria per lenire le sofferenze. Che rimasero, eccome: non oso pensare all’intensita’ che avrebbero raggiunto senza.
Ancora oggi, purtroppo, si constata come nella societa’ dell’informazione, tecnologicamente evoluta quale noi in Italia vogliamo reputarci – siamo ancora una volta fanalino di coda. E come la possibilita’ di migliorare sia sempre affidata al caso, alla conscenza fortuita, al passaparola casuale piuttosto che alla sistematica diffusione delle tecniche e delle informazioni. Che purtroppo avviene, si’: ma solo per le futilita’.