Biblioteca

Leggere ci piace molto: gli appunti sui libri da leggere crescono, almeno un libro e’ sempre stazionario sul comodino, e nello studio i ripiani della libreria sono stracolmi.

Oggi siamo andati ad iscriverci alla biblioteca comunale vicino a casa, in modo da provare in questo modo a ridurre l’accumularsi di libri in casa (fenomeno che comunque continuera’, quanto meno per i titoli e le edizioni piu’ recenti).

Siamo rimasti colpiti dai lavori di rinnovo della biblioteca di Villa Amoretti, dove nel parco ottocentesco hanno sfruttato la serra coperta trasformandola in emeroteca, e un corpo nuovo luminosissimo di vetro trasparente, con i tavoli per lo studio, le postazioni interne e gli scaffali con i volumi.

Biblioteca

Ancora foto

Ancora grandi e utili soluzioni nel campo della fotografia digitale. Questa societa’ offre soluzioni di riconoscimento automatico dei volti nelle foto – il sogno di ogni catalogatore, o fotografo hobbysta/professionale! Sinceramente non mi dispiacerebbe che nel potente strumento di gestione foto che uso attualmente (Photools) ci fosse qualcosa del genere.

Prima che Google non lo inglobi in Picasa 🙂

Messa a fuoco

Questa si’ che e’ una bella innovazione nel campo della fotografia (… come se l’essere passati al digitale non contasse nulla!). All’universita’ di Stanford hanno ideato un meccanismo di micro lenti poste tra la lente e il piano del sensore di una macchina fotografica, che alterando i percorsi e la quantita’ di luce che incide sul sensore, permette di potere ottenere in fase di post-processing (dopo che si e’ scattato!) la messa a fuoco dinamica e variabile di qualsiasi piano tra la macchina e lo sfondo – e non come succede ora di una sola regione (e fatta la scelta, dopo lo scatto non si torna piu’ indietro). Da provare (non appena ci saranno macchine commerciali..)!

PI: Watermarking pervasivo anche nel video on demand

Stanti queste premesse, il futuro digitale si presenta come una ragnatela di controlli e impedimenti che vanno ben oltre i legittimi diritti di tutela dei diritti di chi produce i contenuti, creando limitazioni e impedimenti sul sw e sull’hw dei nuovi lettori/terminali. Poco importa: si tratta di un altro ottimo motivo per ridurre l’intrattenimento a pagamento, e spingere di piu’ sui libri e sui contenuti alternativi.

PS: Questo post di un ex vp di apple complementa lo scenario.

Sciopero giornali

Sto apprezzando molto gli effetti (non voluti, ma apprezzati) dello sciopero in corso dei giornalisti. Alla radio va in onda musica al posto dei notiziari usuali (contenenti le solite dis-informazioni e notizie trite e ritrite, raramente condite da poche riflessioni). Tanto le vere (poche) news si ottengono ugualmente in rete, cercando opportunamente. Peccato che nei palinsesti radio resista ancora la pubblicita’, ma non si puo’ avere tutto…

Vita e Brevetti

Due articoli che giungono da fonti diversi su due aspetti complementari che vedono al centro il tema dei brevetti e della vita.

Dan Gillmore riprende un articolo del WSJ (che non e’ l’ultimo giornaletto di quartiere) in cui si sollevano sospetti pesanti (ma direi quasi ovvi…se il profitto e’ la sola regola prima della societa’ attuale) sull’atteggiamento della Roche, che ha dichiarato tempi lunghi di produzione (proprio quando tutti i governi stanno facendo prenotazioni, in modo che chi arriva prima/paga di piu’ si accaparra le prime forniture) quando poi risulta invece che i tempi sarebbero di molto inferiori. E di come il governo statunitense intenda innanzitutto tutelare la proprieta’ intellettuale di chi i vaccini produce.

E quindi, come conclude il pezzo: The Bush administration will defend patents before it defends your life.

E poi questo pezzo del National Geographic: da uno studio risulta che circa il 20% delle sequenze genetiche del DNA umano siano gia’ state brevettate – come se qualcuno avesse inventato qualcosa! Di fatto, hanno solo scoperto cosa la Natura ha fatto in millenni di selezione, e ci hanno messo sopra il cartellino di “proprieta’ privata”. Male, molto male.

Imprevisti e Mente

Sono abbonato alla rivista Psicologia Contemporanea: abbastanza ben fatta e interessante, riporta articoli comprensibili anche per i profani come me delle teorie psicologiche.

Nel numero di questo mese, vi e’ un articolo sui comportamenti che le persone assumono nel momento del pericolo: circa il 15% rimane completamente calmo, e cerca di risolvere la situazione; il 75% si dimostra confuso, con difficolta’ di ragionamento e di attuare una strategia per salvarsi; mentre il 15% rimanente adotta comportamenti controproducenti ed incontrollati che aumentano il rischio di morire.

A veramenti pochi il cervello non va in palla (non si verifica il freezing, il gelo nella mente che blocca il ragionamento e il buon senso): alla fine nei disastri e nelle emergenze, molti piu’ potrebbero salvarsi con la testa.

Imperativi moderni

Penso che alla fin fine ci siamo tutti presi in giro.
si siano scambiati (contrabbandati) i vecchi precetti (morali) dei secoli scorsi, rifiutandoli nel nome della liberta’ (=anarchia?) per sostituirli subdolamente con altri.

Guarda caso, i vecchi (senso del dovere, del risparmio, del rispetto) non si confacevano ad una societa’ consumista come quelle che stiamo continuando a plasmare – e sono stati sostituiti da piu’ malleabili imperativi che meglio si confanno al ruolo di diffusori del credo consumista.

Per cui abbiamo:
– “dobbiamo sperimentare tutto”:

– “occorre avere successo”: chi non ha successo nella vita e’ un fallito. Chi non

In viaggio per gli states

Questa mattina levataccia alle quattro e mezza per prendere il volo per francoforte ,da dove sto postando adesso in attesa del prossimo volo per san francisco, città che mi piace molto e in cui ritorno volentieri. Pian piano la sala di imbarco si sta riempiendo, e già da torino comunque ho potuto osservare passeggeri americani di rientro , dai techno geek ai super xxxxl…